Molti motivi fiabeschi risalgono alle diverse istituzioni sociali di un gruppo umano, tra le quali un ruolo di assoluto rilievo è occupato dal rito dell’iniziazione.
Il ciclo dell’iniziazione, quello cioè in cui i bambini venivano sottoposti a prove e, superate le quali, morivano come infanti e venivano ammessi al consesso sociale ritornando come adulti pare essere dunque il fondamento più antico della fiaba.
Quello immediatamente successivo è sulle idee relative alla morte.
Questi due cicli, insieme, forniscono la quasi totalità degli elementi strutturali fondamentali delle fiabe e dei racconti di magia.
Tra questi due cicli non vi sono confini definiti, perché il rito dell’iniziazione veniva percepito come un viaggio nel regno dei morti o degli Spiriti.
Esiste un continuum eurasiatico che comprende accanto agli sciamani tungusi, no’aidi lapponi, táltos ungheresi, e personaggi provenienti dall’ambito culturale indoeuropeo come kresniki balcanici, i benandanti, le herbarie e le guaritrici di campagna italiane che per ogni regione avevano un nome specifico.
Le sedicenti “streghe” italiane altro non erano che sciamane.
Credenze e pratiche sciamaniche sono rintracciabili nella regione alpina e nelle valli del Piemonte fino alla Sicilia – storie dei lupi mannari, le fate, la processione dei morti, eccetera.
La strega delle fiabe, pur non essendo madre, ne custodisce gli attributi di protezione materna: le mammelle enormi, la pancia enorme o il predominio assoluto su tutte le creature del bosco. Ella concede all’eroe, se questi supera la prova, l’accesso ai Reami Spirituali e gli dona un oggetto magico o un animale magico che da lì proviene.
Tutte le rielaborazioni di miti confluite poi nel sabba stregonesco si possono sintetizzare nel tema comune “viaggiare nei Reami Spirituali”: questo nucleo narrativo elementare ha accompagnato l’umanità per millenni. È la matrice di tutti i racconti possibili.
Tracce di tali credenze appartenenti alla nostra storia sono rimaste nelle fiabe italiane, che posseggono tutti i tópoi dei miti e dei riti sciamani.
Durante il Corso, attraverso un lavoro di recupero di tali dati, gli allievi vengono immersi in un mondo mitico e sciamanico, proprio della nostra penisola. Usando i temi delle fiabe italiane si incontrano gli Archetipi dei racconti: essi svolgono funzioni potenti per la guarigione personale e la risoluzione di problemi reali.
Gli allievi compiono il proprio personale Viaggio dell’Eroe, conquistando a mano a mano durante il Corso tutti i doni e i poteri che lo aiutano a superare gli ostacoli della propria vita.
Gli allievi sono invitati a portare tamburi, sonagli, una benda per gli occhi, una coperta e calzini caldi.
I Corsi Primari “Sciamanismo Italiano e Antichi Culti” e “Vita oltre la Morte” sono prerequisiti indispensabili per partecipare al Corso Monografico di “Affrontare il Drago”
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